Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, di fronte “alla serie impressionanti di morti improvvise, di persone sane, giovani soprattutto, e delle gravi reazioni avverse che stanno purtroppo devastando la vita di migliaia di famiglie e alla luce delle clamorose e sconvolgenti rivelazioni che continuano a divulgare La Verità e la trasmissione di Rete 4, Fuori dal Coro, su gravissime omissioni e verità nascoste, su dati e informazioni falsati”, chiede che “la magistratura indaghi su questi fatti gravi e inquietanti e dia risposte alle centinaia di denunce che sono state presentate in Italia (anche in Calabria) su questi tragici accadimenti. Corbelli – si legge in una nota stampa – sono due anni che si batte correttamente per chiedere verità e giustizia. Ha sempre difeso la libertà di scelta, non ha mai fatto alcuna ipotesi o correlazione e non ha mai demonizzato, ma sempre rispettato, il siero antiCovid”.
“Un silenzio assordante”
“Un silenzio assordante”
Per il leader del Movimento, “nonostante le continue tragedie e tutto quello che sta emergendo continua a registrarsi un silenzio assordante anche purtroppo da parte della magistratura, con l’eccezione della Procura di Bergamo e, per quello che è sinora emerso, anche di quella di Genova (i cui risultati però, in questo caso, ancora si aspettano). Il Paese – continua Franco Corbelli – ha il diritto di sapere quello che è successo e continua ancora adesso ad accadere. Perché si muore così all’improvviso? Ci sono, ripeto, centinaia di denunce (supportate anche da innumerevoli studi scientifici) presentate in tutt’Italia da associazioni, ex parlamentari e semplici cittadini per questa tragedia delle morti improvvise e delle gravi reazioni avverse, post puntura. Tante le denunce presentate anche nella nostra regione. Per questo è doveroso dare delle risposte”.
L’appello di Corbelli
“In passato la magistratura – è scritto ancora -, dimostrando in molti casi coraggio, è sempre intervenuta indagando e perseguendo anche personaggi eccellenti e potenti e per vicende sicuramente e infinitamente minori rispetto alla catastrofe attuale ancora purtroppo in corso, ogni giorno, in Italia e nel mondo. Perché adesso invece non lo fa, non interviene e continua a restare silente e inerte? E se, in rarissimi casi, interviene lo fa per archiviare? Non è questo il compito della magistratura. Le famiglie delle persone che, dopo l’inoculazione del farmaco sperimentale – che sono state costrette a fare per non perdere tutti i loro diritti ed essere isolate dal contesto sociale – si sono viste la vita distrutta, oggi chiedono verità e giustizia! La magistratura – conclude Corbelli – ha il dovere di dare risposte a questa gente, per rispetto anche della memoria dei tanti morti, che vengono in alcuni casi, vergognosamente, associati a vicende squallide e illegali, che nulla invece hanno a che fare con la loro scomparsa dovuta solo ad un malore improvviso”.