di Bruno Mirante – “Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze. Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico. Sono in molti a essere avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di “ossigeno illegale” che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia”.
A sostenerlo nelle pagine del libro “Ossigeno illegale. Covid, la grande occasione” sono il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e lo scrittore ed esperto del fenomeno mafioso e delle sue evoluzioni Antonio Nicaso. L’opera è stata presentata in modalità virtuale all’interno della rassegna “BookCity Milano”. Gratteri e Nicaso hanno dialogato con il giornalista Giovanni Bianconi e hanno spiegato come le mafie coglieranno l’occasione di questa crisi sanitaria per fare attività di riciclaggio, crearsi nuovi spazi nell’economia e radicarsi nel settore agricolo, della logistica, della grande distribuzione, della finanza o in altri settori strategici per l’Italia.
A sostenerlo nelle pagine del libro “Ossigeno illegale. Covid, la grande occasione” sono il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e lo scrittore ed esperto del fenomeno mafioso e delle sue evoluzioni Antonio Nicaso. L’opera è stata presentata in modalità virtuale all’interno della rassegna “BookCity Milano”. Gratteri e Nicaso hanno dialogato con il giornalista Giovanni Bianconi e hanno spiegato come le mafie coglieranno l’occasione di questa crisi sanitaria per fare attività di riciclaggio, crearsi nuovi spazi nell’economia e radicarsi nel settore agricolo, della logistica, della grande distribuzione, della finanza o in altri settori strategici per l’Italia.
“Quella di oggi – ha sostenuto Gratteri è una mafia silente, che uccide di meno, ma che in molti contesti gestisce direttamente la cosa pubblica. Mentre in passato la criminalità organizzata agiva per interposta persona tramite quei soggetti che entravano a far parte di logge massoniche deviate, oggi i figli e i nipoti dei vecchi boss, dopo aver drogato le elezioni, entrano direttamente nella stanza dei bottoni perché la mafia non è mai stata all’opposizione”. “Oggi – ha rilevato il procuratore – c’è meno rossore, assistiamo sempre di più a un abbassamento dell’etica”. Gratteri si è soffermato sulla formazione della “Santa” quale momento cruciale nell’evoluzione del fenomeno mafioso, vale a dire l’ingresso della ‘ndrangheta nella massoneria deviata e ha sottolineato i contatti che intercorrono tra la criminalità organizzata calabrese e le logge massoniche scozzesi ed inglesi.
Per fermare il fenomeno mafioso, che non riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è necessario secondo gli autori del volume – “proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall’intera Europa, che possano finalmente liberarci da quelle ambigue articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà”.
“L’Italia – ha rilevato Gratteri – non è in grado di dettare l’agenda a livello europeo nonostante possa vantare la migliore legislazione antimafia e i migliori investigatori del mondo”.