Picchia convivente davanti a figli, divieto di avvicinamento per 33enne

poliziotto aggredito

Questura Catanzaro – Nel pomeriggio di lunedì personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (UPG e SP), ha dato esecuzione alla misura cautelare del Divieto di Avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese, a carico di un uomo, rumeno di 33 anni, per il reato di maltrattamenti in famiglia. Anche in questo caso vittima di anni di umiliazioni e violenze una giovane donna e i figli in tenerissima età. Fin dall’inizio della loro convivenza l’uomo si era mostrato aggressivo e, nel tempo gli episodi sono stati sempre più frequenti con insulti e minacce e che spesso culminavano in violenze fisiche anche dinnanzi ai bambini, allo scopo, inoltre di allontanarla progressivamente dal proprio nucleo familiare d’origine e controllare morbosamente la vita personale della donna. Nonostante la ferma opposizione della giovane donna, la cercava ossessivamente in ogni luogo questa si recasse.

L’attività degli Agenti dell’UPG e SP ha avuto origine a seguito di una innumerevole serie di interventi effettuati da equipaggi della Squadra Volante e dei Carabinieri presso l’abitazione dei due, su richiesta della donna, che hanno preso atto e segnalato all’Autorità Giudiziaria la situazione familiare ormai compromessa, in quanto degradata e violenta, che andava avanti da circa 6 anni, in cui si era evidenziata pienamente l’indole aggressiva, ossessiva e possessiva dell’uomo. Il culmine degli episodi, dopo tante denunce già presentate dalla giovane donna, ma sistematicamente rimesse, è rappresentato dall’ennesimo intervento delle Volanti, quando l’uomo si è recato presso l’abitazione di un’amica della propria convivente, dove quest’ultima si era rifugiata, arrampicandosi dal balcone, minacciandola con frasi del tipo “apri se no ti brucio la casa”, tanto da indurre la vittima, terrorizzata, a chiamare per l’ennesima volta la Polizia. Per sfuggire agli Agenti ha tentato la fuga calandosi attraverso una canaletta esterna, non riuscendo tuttavia a sottrarsi al controllo poiché veniva comunque fermato da alto equipaggio che stazionava nei pressi della stessa abitazione.

L’attività degli Agenti dell’UPG e SP ha avuto origine a seguito di una innumerevole serie di interventi effettuati da equipaggi della Squadra Volante e dei Carabinieri presso l’abitazione dei due, su richiesta della donna, che hanno preso atto e segnalato all’Autorità Giudiziaria la situazione familiare ormai compromessa, in quanto degradata e violenta, che andava avanti da circa 6 anni, in cui si era evidenziata pienamente l’indole aggressiva, ossessiva e possessiva dell’uomo. Il culmine degli episodi, dopo tante denunce già presentate dalla giovane donna, ma sistematicamente rimesse, è rappresentato dall’ennesimo intervento delle Volanti, quando l’uomo si è recato presso l’abitazione di un’amica della propria convivente, dove quest’ultima si era rifugiata, arrampicandosi dal balcone, minacciandola con frasi del tipo “apri se no ti brucio la casa”, tanto da indurre la vittima, terrorizzata, a chiamare per l’ennesima volta la Polizia. Per sfuggire agli Agenti ha tentato la fuga calandosi attraverso una canaletta esterna, non riuscendo tuttavia a sottrarsi al controllo poiché veniva comunque fermato da alto equipaggio che stazionava nei pressi della stessa abitazione.

Nell’ultima denuncia resa la donna ha riferito che anche nel periodo in cui era ospitata presso una struttura protetta, con i suoi figli, l’uomo, individuato il luogo della struttura, faceva in modo di incontrarla per reiterare le minacce e per apostrofarla nei modi più offensivi e frustranti, tanto da ingenerare in lei un forte stato di ansia e di stress, con il timore per la propria incolumità e dei figli. L’insostenibile situazione, rappresentata nelle varie denunce della vittime e comprovata con puntualità dagli Agenti della Squadra Volante, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria a prendere in considerazione il grave quadro indiziario e quindi a disporre la misura cautelare del Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, – ad almeno 500 mt – prescrivendo anche il divieto di comunicazione con la stessa.

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