“Assistiamo ancora una volta con sconcerto ad accuse scomposte da parte di organi di stampa e, in questo caso, anche di un deputato della Repubblica nei confronti di magistrati impegnati in delicati processi.
Lo afferma in un documento la Giunta esecutiva centrale dell’Anm, sottolineando che “senza entrare nel merito delle ragioni del provvedimento, è inaccettabile il paragone, con parole come ‘sequestrato, murato vivo, prigioniero politico…’, tra un processo per gravi fatti di mafia e la vicenda che ha riguardato il giovane Patrick Zaki, ed è gravemente offensivo il riferimento alla ‘malizia politica’ che sarebbe espressa dalla decisione dei giudici di Vibo Valentia”.
Inoltre, aggiunge il sindacato delle toghe, “inammissibile è poi la violenza verbale usata dall’onorevole Vittorio Sgarbi, il quale, tramite alcuni video postati sulla propria pagina Facebook, ha rivolto pesanti accuse alla collega Brigida Cavasino con parole (‘usa la carcerazione come strumento di tortura…non si può torturare un cittadino innocente’) che mai dovrebbero essere pronunciate nei confronti della giurisdizione, specie da un esponente delle Istituzioni della Repubblica”. Per questo, i vertici dell’Anm esprimono “piena solidarietà ai colleghi del tribunale di Vibo Valentia e della procura della Repubblica di Catanzaro, nella certezza che tali iniziative non potranno turbarne la serenità e la determinazione nel quotidiano impegno”.
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