“Nel contesto dello scempio operato per sostituire Mario Oliverio, attraverso il commissariamento di ben due federazioni provinciali del Pd e la liquidazione della coalizione di centrosinistra, il risultato del 30% è stato davvero un miracolo. Ma affermare che il Pd è il primo partito in Calabria, come è stato detto all’indomani del voto, equivale a fare un’operazione di rimozione di una grave e pesante sconfitta elettorale e politica”.
Lo ha detto Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd, nel corso della riunione della Direzione nazionale del partito. “Il distacco a vantaggio del candidato di centrodestra è di ben 25 punti. La percentuale raggiunta dal Pd alle regionali 2020 – ha aggiunto – è la stessa di quella registrata alle elezioni politiche 2018, considerate la più pesante delle sconfitte. In quelle elezioni però il Pd era al 15% circa a fronte del 43,37 % registrato da M5s. Il 26 gennaio il Pd si attesta sempre intorno al 15%, nonostante il M5Stelle passi dal 43 % al 7,35%. Ci sono stati, quindi, 350 mila voti in libera uscita, che hanno abbandonato M5s. Che fine hanno fatto? Sicuramente non sono stati intercettati dal nostro partito”. “Né – ha detto ancora la parlamentare calabrese del Pd – è stata fatta un’operazione di rinnovamento, visto che le stesse sardine a differenza che in Emilia Romagna hanno dichiarato sulla stampa che non hanno potuto scegliere il Partito Democratico. E infatti nessun rinnovamento, ma solo una resa dei conti tra correnti del partito, all’interno della quale addirittura alcuni come Domenico Bevacqua (per 10 anni vice-presidente della giunta provinciale di Mario Oliverio e oggi alla seconda consiliatura) si autoproclamano espressione di questo rinnovamento. Allora, cerchiamo di essere seri. Il dato vero è che Callipo non allarga il consenso ma restringe la base elettorale. Il nodo da sciogliere per la prospettiva politica del Pd e del centrosinistra è quello di rendere credibile e compiuta l’alternativa tra riformismo e populismo. In Calabria siamo stati dalla parte del populismo e abbiamo perso. Le posizioni garantiste invece avute dal Pd in Emilia Romagna su Bibbiano ci hanno regalato un altro risultato. E allora la pesante sconfitta calabrese – ha concluso Enza Bruno Bossio – è la conferma speculare di quanto sia valida l’indicazione di un’alleanza tra i movimenti civici e le forze del centrosinistra dall’altra, come si è fatto in Emilia-Romagna”.
Lo ha detto Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd, nel corso della riunione della Direzione nazionale del partito. “Il distacco a vantaggio del candidato di centrodestra è di ben 25 punti. La percentuale raggiunta dal Pd alle regionali 2020 – ha aggiunto – è la stessa di quella registrata alle elezioni politiche 2018, considerate la più pesante delle sconfitte. In quelle elezioni però il Pd era al 15% circa a fronte del 43,37 % registrato da M5s. Il 26 gennaio il Pd si attesta sempre intorno al 15%, nonostante il M5Stelle passi dal 43 % al 7,35%. Ci sono stati, quindi, 350 mila voti in libera uscita, che hanno abbandonato M5s. Che fine hanno fatto? Sicuramente non sono stati intercettati dal nostro partito”. “Né – ha detto ancora la parlamentare calabrese del Pd – è stata fatta un’operazione di rinnovamento, visto che le stesse sardine a differenza che in Emilia Romagna hanno dichiarato sulla stampa che non hanno potuto scegliere il Partito Democratico. E infatti nessun rinnovamento, ma solo una resa dei conti tra correnti del partito, all’interno della quale addirittura alcuni come Domenico Bevacqua (per 10 anni vice-presidente della giunta provinciale di Mario Oliverio e oggi alla seconda consiliatura) si autoproclamano espressione di questo rinnovamento. Allora, cerchiamo di essere seri. Il dato vero è che Callipo non allarga il consenso ma restringe la base elettorale. Il nodo da sciogliere per la prospettiva politica del Pd e del centrosinistra è quello di rendere credibile e compiuta l’alternativa tra riformismo e populismo. In Calabria siamo stati dalla parte del populismo e abbiamo perso. Le posizioni garantiste invece avute dal Pd in Emilia Romagna su Bibbiano ci hanno regalato un altro risultato. E allora la pesante sconfitta calabrese – ha concluso Enza Bruno Bossio – è la conferma speculare di quanto sia valida l’indicazione di un’alleanza tra i movimenti civici e le forze del centrosinistra dall’altra, come si è fatto in Emilia-Romagna”.
Redazione Calabria 7