di Bruno Mirante – Il tavolo virtuale del centrosinistra che ha l’obiettivo di costruire, in vista delle regionali, un’alleanza “larga” che va dal Movimento 5 stelle alle varie espressioni del civismo calabrese non si riunisce ormai da tempo. Il rinvio delle elezioni formalizzato nella serata di ieri dal presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molti dei partecipanti alle trattative che auspicavano lo slittamento del voto non solo per le ragioni legate alla situazione epidemiologica (che avrebbe reso impraticabile la campagna elettorale e la raccolta delle firme) ma anche per una ragione puramente politica: il nulla di fatto che era emerso dalle ripetute e precedenti riunioni della coalizione “allargata” del centrosinistra. Per quanto riguarda il Partito democratico, la sentenza di assoluzione incassata nell’ambito del procedimento “Lande desolate” dall’ex governatore Mario Oliverio e dalla deputata Enza Bruno Bossio e da Nicola Adamo è destinata ad avere delle ripercussioni all’interno del partito regionale. Qualche settimana fa, proprio l’esclusione di un’esponente di primo piano dei democrat come Bruno Bossio (oltre che del segretario regionale dei Giovani democratici Mario Valente e della componente dell’assemblea nazionale Anna Pittelli) dalla ormai celebre riunione svoltasi a Gizzeria tra i componenti dello Stato maggiore del Pd calabrese, aveva creato un vespaio di polemiche. Ieri il commissario regionale Stefano Graziano ha espresso la propria soddisfazione per l’assoluzione di Oliverio e Bruno Bossio, ma una nota stampa dallo spirito garantista potrebbe non bastare a placare le tensioni che affondano le proprie radici nel “trattamento” riservato dalla segreteria nazionale (e dai suoi emissari locali) all’ex presidente Oliverio letteralmente scaricato a seguito delle inchieste giudiziarie che lo hanno raggiunto a favore della candidatura di Pippo Callipo rivelatasi (politicamente ed elettoralmente) un flop.
Per ciò che concerne l’individuazione del candidato presidente molto dipenderà dalle trattative in corso tra i partiti di governo in merito alle varie competizioni locali. Il Movimento 5 stelle, che guarda con interesse all’ipotesi di una investitura di Luigi De Magistris, infatti, punta alla candidatura del Presidente della Camera Roberto Fico come candidato sindaco di Napoli. Se i grillini dovessero spuntarla difficilmente potrebbero rivendicare l’indicazione del candidato anche alle regionali calabresi. Sullo sfondo poi vi è anche il rapporto a dir poco conflittuale tra l’ex pm di Catanzaro e il governatore Vincenzo De Luca (e il Pd in genere). Per il campano Stefano Graziano, già consigliere regionale nella maggioranza di De Luca, l’ipotesi De Magistris non è affatto allettante. E allora si va avanti con la politica del doppio binario: internamente i democrat rivendicano l’indicazione di un candidato “politico” (in pole resta sempre il nome del vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto) ma siedono al tavolo delle trattative che pare maggiormente orientato verso un nome di superamento.
Per ciò che concerne l’individuazione del candidato presidente molto dipenderà dalle trattative in corso tra i partiti di governo in merito alle varie competizioni locali. Il Movimento 5 stelle, che guarda con interesse all’ipotesi di una investitura di Luigi De Magistris, infatti, punta alla candidatura del Presidente della Camera Roberto Fico come candidato sindaco di Napoli. Se i grillini dovessero spuntarla difficilmente potrebbero rivendicare l’indicazione del candidato anche alle regionali calabresi. Sullo sfondo poi vi è anche il rapporto a dir poco conflittuale tra l’ex pm di Catanzaro e il governatore Vincenzo De Luca (e il Pd in genere). Per il campano Stefano Graziano, già consigliere regionale nella maggioranza di De Luca, l’ipotesi De Magistris non è affatto allettante. E allora si va avanti con la politica del doppio binario: internamente i democrat rivendicano l’indicazione di un candidato “politico” (in pole resta sempre il nome del vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto) ma siedono al tavolo delle trattative che pare maggiormente orientato verso un nome di superamento.
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