Non è bastata la revoca degli arresti domiciliari a Giuseppe Selvino, 60enne ex assessore al comune di Santa Severina, in provincia di Crotone, indagato per turbata libertà degli incanti nell’operazione Basso Profilo della Dda di Catanzaro, per tornare al lavoro nel Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese. All’ex assessore erano state attribuite per errore alcune intercettazioni. Alla richiesta di reintegro, il Consorzio ha comunicato la sospensione cautelare facoltativa dal lavoro e dallo stipendio per 30 giorni. È quanto rende noto l’avvocato Eugenio Perrone, legale dello stesso Selvino.
L’Ente ha sospeso Selvino, infatti, “a seguito dei provvedimenti assunti dalla Dda” e “ha avviato alcune indagini interne per accertare se siano stati compiuti comportamenti rilevanti ai fini disciplinari, la loro riferibilità ai dipendenti coinvolti e, di conseguenza, la loro eventuale gravità anche ai sensi dell’articolo 56 del Ccnl”. Questa la nota del Consorzio.
L’Ente ha sospeso Selvino, infatti, “a seguito dei provvedimenti assunti dalla Dda” e “ha avviato alcune indagini interne per accertare se siano stati compiuti comportamenti rilevanti ai fini disciplinari, la loro riferibilità ai dipendenti coinvolti e, di conseguenza, la loro eventuale gravità anche ai sensi dell’articolo 56 del Ccnl”. Questa la nota del Consorzio.
“Provvedimento illegittimo”
L’avvocato Perrone ha replicato all’Ente affermando che “la figura di Selvino è assolutamente estranea ai fatti di indagine, nonostante abbia subito un’ingiusta detenzione cautelare”. E che “appare quindi illegittimo attivare un provvedimento di sospensione cautelare facoltativa addirittura dopo la revoca della misura cautelare ad opera dello stesso giudice cautelante che riconosce la fondatezza delle contestazioni mosse. Peraltro – conclude il legale – il provvedimento adottato risulta ancorato alla primitiva ordinanza cautelare al netto delle evoluzioni positive in favore di Selvino. Alla luce di queste premesse, in violazione del principio di gradualità e proporzionalità della sanzione, considerata l’assenza di tutti i presupposti del codice disciplinare, non si comprende come Selvino possa pregiudicare l’immagine ed il prestigio dell’Amministrazione di appartenenza quale vittima di un errore giudiziario”.