Riunione Oms Europa, sul tavolo la variante inglese

variante delta

Una riunione straordinaria con gli Stati membri è stata convocata dall’Oms Europa per valutare la strategia da intraprendere di fronte alla nuova variante di Covid esplosa in Gran Bretagna. Lo rende noto il direttore dell’Oms Europa. La mutazione del Covid comparsa in Gran Bretagna “è un po’ diversa” da quelle prese in considerazione finora, “e non sappiamo ancora precisamente se il nostro vaccino possa proteggere anche contro questa. Dal punto di vista scientifico, però, è altamente probabile”, ha detto il fondatore di Biontech, Ugur Sahin. Serviranno adesso due settimane per raccogliere i dati a riguardo.

La prima vaccinata

La prima vaccinata

Intanto si apprende che in Italia sarà una donna, un’infermiera, la prima vaccinata Covid. Tutto pronto all’istituto Spallanzani di Roma per l’avvio della vaccinazione in programma il 27 dicembre. Ieri l’Agenza europea del farmaco ha dato l’ok condizionale al vaccino anti-Covid Pfizer. “Al momento non ci sono indicazioni che il vaccino non funzionerà contro la variante del Covid”, ha detto Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia del farmaco. “La battaglia contro il virus è ancora molto complessa, come dimostrano anche le ultime notizie provenienti da Londra, ma avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro apre una fase nuova e ci da più forza e fiducia”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

La variante inglese

A proposito della variante inglese e dei timori per i vaccini sviluppati, gli esperti concordano: “Ci sono già state delle varianti nel recente passato e ce ne potranno anche essere altre. Allo stato questo non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità e, soprattutto, il vaccino non e’ messo in discussione”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia intervistato dal Tg2. Sulla resistenza al vaccino della variante Gb emersa nel Regno Unito “io lo ritengo altamente improbabile”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. “I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

La decisione di Ema, l’Authority europea in campo farmacologico, sull’ok al vaccino “dovrebbe arrivare addirittura nella giornata di oggi, perlomeno questa è la previsione, fatto salvo che l’Ema ha tutta la facoltà di valutare compiutamente, con il tempo che le serve, tutta la documentazione ricevuta”, ha aggiunto Locatelli. “Se come ci si aspetta ed è auspicabile – ha aggiunto Locatelli – si avrà l’approvazione da parte di Ema, il vaccino sarà spedito in tutti i Paesi e arriverà probabilmente in Italia nella giornata del 26 dicembre. Il 27 ci sarà questa grande giornata simbolica del vaccine day. Dopo la giornata del 27, intorno al 30 o al massimo ai primi giorni di gennaio partirà la vera e propria campagna vaccinale che interesserà operatori sanitari e lavoratori e ospiti delle Rsa, perché questi ultimi sono tra i più esposti a sviluppare complicanze fatali dell’infezione”.

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