Sud Italia in fiamme, sul territorio calabrese 3.785 interventi

Vigili del Fuoco: "Siamo sempre gli stessi: pochi, con scarsi Dpi, automezzi vetusti, personale anziano. A pagarne le spese è solo la collettivita'.
incendi aspromonte

Il Sud Italia, dal 15 giugno scorso ha visto 37.407 interventi dei vigili del fuoco per incendi di bosco e vegetazione su tutto il territorio nazionale, 16mila in piu’ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra le regioni piu’ colpite vi sono la Sicilia con 8.669 interventi, la Puglia con 8.628 e la Calabria con 3.785. Le uscite dei Canadair e degli elicotteri nello stesso periodo sono state 1.156. Nelle ultime 24 ore sono stati 717 gli interventi, con 49 interventi della flotta aerea del Corpo, impegnati ad Aidone san Bartolo (Enna), a Randazzo (Catania), a Chieti Rocca San Giovanni, in provincia di Catanzaro e in provincia di Bari a Gravina di Puglia. Il quadro è drammatico, e su questo il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sarà sentito in audizione in parlamento il prossimo giovedì.

Mancata prevenzione e carenza di personale

Mancata prevenzione e carenza di personale

Al centro delle polemiche il tema della prevenzione. “E’ ora di potenziare il soccorso: serve arrivare a 40 mila unita’ operative”, dice il coordinatore nazionale della Funzione Pubblica dei Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella. La dotazione organica reale del corpo dei Vigili del Fuoco, precisa il dirigente sindacale, “e’ attualmente di circa 35 mila unita’, le assunzioni non coprono neanche i pensionamenti e il personale e’ chiamato al raddoppio dei turni, al prolungamento di orario e agli straordinari. Siamo sempre gli stessi: pochi, con scarsi Dpi e con automezzi storici e personale anziano (47 anni l’eta’ media), senza una assicurazione Inail contro infortuni e malattie professionali. La politica deve capire che senza previsione e prevenzione dei rischi in ogni ambito del soccorso, a pagarne le spese sara’ sempre e solo la collettivita’. Contratto, assunzioni, Inail e previdenza complementare saranno le nostre continue richieste al governo”.

Gli incendi

Gli incendi sono ripresi a Messina dove, da alcuni giorni le fiamme devastano le colline attorno alla citta’ e causano danni anche in diversi centri della provincia: non si sono fermate, dopo una domenica di fuoco vissuta soprattutto nelle campagne del villaggio di Galati Sant’Anna, nella periferia sud della citta’, dove ieri erano state fatte sgomberare alcune famiglie dalle loro abitazioni, e a Faro superiore, nella zona nord. Vigili del fuoco e uomini della forestale da questa mattina sono impegnati a Giampilieri e nel vicino Comune di Scaletta Zanclea per spegnere alcuni roghi. Il fuoco ha danneggiato gli impianti delle sorgive che servono alcune aree sia del versante nord sia di quello a sud della citta’, mandando in tilt l’erogazione dell’acqua in diverse zone. A Catania la Protezione civile regionale ha tenuto un vertice straordinario: “L’autocombustione, come origine degli incendi, mi pare assai rara – ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, riferendosi agli incendi di venerdì scorso. dobbiamo operare a 360 gradi. Accanto alle ipotesi dolose dobbiamo aggiungere la temperatura a 45 gradi e un leggero venticello che e’ quello che basta per far divampare gli incendi”. Il presidente della Regione ha poi concluso: “Regione comune provincia e protezione civile stiamo lavorando per un piano si sicurezza e di prevenzione. Non è il momento delle polemiche”. Un’altra riserva naturale è a rischio, dopo quella pescarese, in Calabria. Nella notte e’ divampato un incendio nel sentiero del Crocchio della Riserva naturale Valli Cupe, nel territorio della Sila, nel Catanzarese.

Gli interventi odierni

Secondo i dati disponibili alle ore 18.00, sono 30 le richieste di intervento per incendi boschivi ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della protezione ciivle, di cui 7 dalla Calabria, 6 dalla Sicilia, 4 dal Lazio, 3 dall’Abruzzo, 3 dal Molise, 3 dalla Campania, 2 dalla Basilicata e 2 dalla Puglia.
“L’intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi – sottolinea il Dipartimento – ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, 12 roghi. Al momento, nonostante l’impiego di tutta la flotta, a un rogo non è stato possibile assegnare mezzi aerei e quindi le operazioni procedono solo via terra. Le attività di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente proseguiranno finché le condizioni di luce consentiranno di operare in sicurezza”.

Riserva Valli Cupe, incendio sul sentiero del Crocchio: indagini in corso

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