Sei navi da guerra russe hanno varcato lo stretto di Gibilterra e stanno attraversando il Canale di Sicilia. L’obiettivo della flotta di Mosca, secondo Repubblica, sarebbe raggiungere la Crimea e giungere nella penisola affacciata sul Mar Nero per rafforzare il contingente russo in vista di un possibile attacco all’Ucraina. Una ricostruzione che non convince perché per arrivare in Crimea le navi russe dovrebbero attraversare il Mar di Marmara e inserirsi nel Bosforo, con tanto di lasciapassare della Turchia. Quest’ultima è come noto Paese membro della Nato, dunque non sembra propriamente agevole il percorso della flotta russa. E’ possibile invece che si tratti di una delle tante esercitazioni annunciate dieci giorni fa dalla Marina di Mosca in tutti i mari di competenza delle sue flotte: Atlantico, Pacifico, Artico e appunto Mediterraneo.
L’incontro tra le navi da guerra russe e statunitensi
L’incontro tra le navi da guerra russe e statunitensi
Nel Mediterraneo la Russia ha una sola base navale, a Tartus, in Siria. Installazione peraltro che consente alle navi da guerra russe di evitare il rientro nel Mar Nero per la manutenzione. E’ quindi verosimile che le sei navi in questione siano arrivate nel Mediterraneo dal Mare di Barents e si dirigano verso le coste siriane. Non a caso la scorsa settimana diverse navi russe sono entrate proprio nel Mare di Barents, ufficialmente per proteggere la rotta di navigazione artica, ovvero la “Northern Sea Route”. Il problema adesso è che la Flotta del Baltico di Mosca sta incrociando, al largo della Sicilia, navi da guerra della Nato. Tra queste vi sarebbe un incrociatore degli Stati Uniti, oltre a unità britanniche, francesi, tedesche e spagnole. Allo stesso tempo al largo della Calabria è in corso un’altra esercitazione della Nato a cui partecipa una portaerei statunitense Truman, alcuni incrociatori Usa, una fregata norvegese e vari aerei occidentali.
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