Questa notte, i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, comune in provincia di Crotone, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre pregiudicati del luogo, rispettivamente di anni, 61, 42 e 39, per rapina in concorso, aggravata dall’uso delle armi e dal travisamento del volto.
Le indagini
Le indagini
Le indagini hanno permesso di ricostruire tre episodi delittuosi, uno dei quali contestato a tutti e tre i rapinatori. La prima rapina, particolarmente efferata, è stata consumata la sera dello scorso 17 ottobre nei confronti di una donna che, da sola, dopo aver varcato il portone condominiale, si accingeva ad aprire la porta di casa quando, improvvisamente, veniva aggredita alle spalle da un rapinatore, accompagnato sul posto da un complice identificato, strattonata e privata violentemente della propria borsa contenente banconote e svariati effetti personali.
Bloccata nell’auto e minacciata
Il secondo episodio risale al 30 ottobre, momento in cui uno dei tre arrestati, giunto sul posto unitamente ad un complice, rapinava un rappresentante di una società di scommesse che aveva appena ritirato l’incasso da alcune slot-machine situate all’interno di esercizi commerciali ubicati a Cirò Marina; in particolare, la vittima, bloccata con l’auto, è stata gravemente minacciata con un’arma e costretta a consegnare l’incasso di circa 4.000 euro in contanti.
Dopo appena quattro giorni, il 4 novembre, i tre malviventi sono tornati all’azione rapinando un corriere di una ditta di consegne che, nel centro abitato di Cirò Marina, dopo esser stato bloccato dai rapinatori con un’automobile, è stato costretto a consegnare l’incasso della giornata, pari a 1.300 euro circa; anche in questo caso la vittima era stata minacciata e aveva notato una pistola fuoriuscire dalla tasca della felpa di uno dei tre rapinatori.
Fondamentale, nell’attività d’indagine compiuta dai militari della Compagnia di Cirò Marina, che hanno operato in costante sinergia e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Crotone, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento eseguiti dai militari nonché l’analisi dei filmati acquisiti da vari sistemi di videosorveglianza, sia pubblici che privati. Gran parte della refurtiva delle vittime è stata recuperata nel corso dell’attività investigativa.