Due date da cerchiare in rosso: 6 luglio 2017 e 19 marzo 2023. La prima, giorno dell’insediamento a Catanzaro del presidente Floriano Noto. La seconda, quella che passerà agli annali per l’agognato ritorno delle Aquile in Serie B. E’ tempo di rendere merito all’uomo che ha riportato Catanzaro a sorseggiare il grande calcio. L’uomo della grande distribuzione in Calabria, proprietario del Gruppo Az, è uno dei gigante dell’economia meridionale. Mentre le grandi holding americane si sono impossessate di molti club italiani di A e B, l’imprenditore nativo di Albi ha messo mano al portafogli per salvare una società che navigava in brutte acque. Il legame con la sua terra lo ha dimostrato in tutta la sua forza nel periodo della pandemia, quando per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 la società AZ ha stanziato 200 mila euro da devolvere agli ospedali calabresi. Cifra per nulla banale, vicina a quelle donate da blasonati club di Serie A per le strutture delle proprie regioni.
Mentalità vincente
Mentalità vincente
Dopo un triennio di assestamento, condito comunque da importanti investimenti, le Aquile hanno centrato due secondi posti consecutivi, abbandonando i playoff al secondo turno nazionale contro la modesta Albinoleffe (prima) e contro il Padova in semifinale (poi). Tra una delusione e l’altra, la proprietà capitanata da Floriano Noto non ha abbandonato i sogni di gloria, dando continuità a un progetto ambizioso e consolidando le fondamenta di una rosa che quest’anno ha stradominato nel girone meridionale di Serie C.
Metabolizzati errori e critiche, non ci si è persi d’animo e si è andati avanti con lo stesso modus operandi. La svolta definitiva con l’arrivo di Vivarini ai titoli di coda del 2021: carta bianca all’allenatore e primo step con l’inserimento in rosa di calciatori sostanzialmente “inoperosi” come Sounas, lemmello e Biasci, diventate colonne portanti del Catanzaro formato 2022/23. Una struttura societaria forte, resa granitica dalla figura del numero uno e da quella del direttore generale Diego Foresti. Investimenti e programmazione, appunto. Ma non solo.
Modello Catanzaro
Sono proprio gli aspetti collaterali che hanno reso all’avanguardia questo storico club e che oggi portano a parlare di “modello Catanzaro”. Dalla cura delle relazioni con l’esterno all’attenzione verso i più piccoli, con l’obiettivo di creare e alimentare entusiasmo nelle nuove generazioni incontrando settimanalmente una scuola o un gruppo squadra di una scuola calcio del Catanzarese. Sponsor sempre protagonisti, in campo e fuori, per fidelizzare con le realtà locali.
Floriano Noto ha messo il suo marchio di fabbrica dentro la struttura societaria, rimettendo in ordine i bilanci e riportando in città un entusiasmo che non si vedeva dai tempi di Nicola Ceravolo. Guai a dimenticare di dirgli grazie per quanto fatto fin qui: aver inciso in una realtà socioeconomica ai minimi termini e aver ridato ai catanzaresi l’orgoglio di essere tifosi delle Aquile.
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