Nel nome di Nicholas Green, genitori: “25 anni dopo vita ha vinto”

“Quando siamo venuti qui per la prima volta tutto sembrava nero e due giorni dopo Nicholas è morto, poteva essere la fine di tutto invece il messaggio di Nicholas non è andato perso lungo la strada ma è rimasto vivo, il suo messaggio riecheggia anche oggi e migliaia di persone lo ricordano proprio perche è stato Nicholas a dare il via a tutto questo”. Lo ha detto Reginald Green, padre di Nicholas, il bambino che 25 anni fa fu ferito gravemente mentre con i genitori in auto viaggiava sulla Salerno-Reggio Calabria. Morì al Policlinco di Messina. Era l’1 ottobre 1994 e aveva 7 anni. I genitori acconsentirono all’espianto degli organi, permettendo ad altre persone, oggi presenti, di vivere. Il papà è intervenuto durante l’evento “Effetto Nicholas”, che ha seguito l’intitolazione del reparto di rianimazione al bambino statunitense morto al Policlinico dopo essere stato ferito gravemente.

“Grazie a Dio oggi vivo una vita meravigliosa, la famiglia Green con la decisione di donare quando tutto gli era stato tolto mi ha salvato da morte certa, il fegato del piccolo Nicholas è cresciuto con me siamo stati l’uno il custode dell’altro”, ha affermato Mariapia Pedalà, una delle persone che ha ricevuto gli organi del piccolo. “La conoscenza con la famiglia del donatore – ha aggiunto – mi ha dato la forza di andare avanti e del mio donatore stesso per me è stato terapeutico, non parliamo la stessa lingua ma fra di noi c’è qualcosa che va oltre e arriva dritto al cuore, siamo legati da un filo invisibile che per sempre ci terrà uniti, ci vogliamo semplicemente bene”. “Questo anniversario è trasformato invece di essere un evento triste diventa un momento gioioso per noi e per tutte le persone che ricordano Nicholas”, per Maggie, la madre di Nicholas, “il ricordo di 25 anni fa è l’altruismo di così tante persone che volevano dare una mano ed è ancora attuale questo gesto di solidarietà, speriamo che sia ancora presente questo desiderio delle persone di aiutare ma ne siamo sicuri”.

“Grazie a Dio oggi vivo una vita meravigliosa, la famiglia Green con la decisione di donare quando tutto gli era stato tolto mi ha salvato da morte certa, il fegato del piccolo Nicholas è cresciuto con me siamo stati l’uno il custode dell’altro”, ha affermato Mariapia Pedalà, una delle persone che ha ricevuto gli organi del piccolo. “La conoscenza con la famiglia del donatore – ha aggiunto – mi ha dato la forza di andare avanti e del mio donatore stesso per me è stato terapeutico, non parliamo la stessa lingua ma fra di noi c’è qualcosa che va oltre e arriva dritto al cuore, siamo legati da un filo invisibile che per sempre ci terrà uniti, ci vogliamo semplicemente bene”. “Questo anniversario è trasformato invece di essere un evento triste diventa un momento gioioso per noi e per tutte le persone che ricordano Nicholas”, per Maggie, la madre di Nicholas, “il ricordo di 25 anni fa è l’altruismo di così tante persone che volevano dare una mano ed è ancora attuale questo gesto di solidarietà, speriamo che sia ancora presente questo desiderio delle persone di aiutare ma ne siamo sicuri”.

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