Catanzaro, associazione scrive al sindaco Abramo: “Gente stanca, la città sta morendo”

“La convocazione del consiglio comunale? Non basta. I conti in ordine? Una vittoria di Pirro”. Il movimento “Catanzaro al Centro” torna sulle questioni politico-amministrative del capoluogo, dopo la seduta del civico consesso dei giorni scorsi.

Lo fa criticando aspramente i contenuti del dibattito in aula e lanciando l’iniziativa di un pubblico dibattito, aperto ai cittadini e a tutte le forze politiche, da svolgersi nelle prossime settimane. “Catanzaro al Centro – spiega una nota del movimento – ha partecipato alla recente seduta del consiglio comunale che riconosciamo essere la massima espressione democratica nella vita politica cittadina. Abbiamo assistito allo stesso quali ospiti, senza mai interrompere né protestando, anche in occasione di alcuni interventi che abbiamo ritenuto essere strumentali, fuorvianti ed autocelebrativi. Ciò detto, riconosciamo al sindaco Sergio Abramo i meriti, dallo stesso ribaditi nel suo intervento, per aver amministrato le casse del Comune senza che lo stesso viaggiasse, al contrario della maggioranza degli enti locali, calabresi e non solo, verso il dissesto finanziario. Ma questo signor sindaco non può bastare! Deve pur esserci una via di mezzo tra un Comune in dissesto e un Comune virtuoso se quest’ultimo, per essere tale, tralascia il benessere dei suoi cittadini e i servizi minimi richiesti da una città capoluogo di Regione”. “La nostra città, signor sindaco, muore – sottolinea in comunicato. – Con le casse piene… ma muore. Senza debiti… ma muore! E lei non può non essersene accorto. Il movimento Catanzaro al Centro nasce dalla condivisione di problematiche che sono sotto gli occhi di tutti: la città è sporca. E a poco serve dire che abbiano il record della raccolta differenziata. La città è disordinata, caotica. La città ha perso l’appeal che aveva un tempo, ha perso il suo lustro, le sue tradizioni. La città viene abbandonata dai giovani senza riuscire ad essere attrattiva neppure per gli anziani. Vede signor sindaco, sono queste le cose noi le contestiamo”. “Il nostro intervento – prosegue la nota – non ha neppure sfiorato la vicenda gettonopoli certi come siamo, al netto di qualche specifico episodio, che si tratti di un intervento, seppur legittimo da parte della magistratura, sicuramente più di ordine morale che giudiziario. Il nostro intervento, come il leit motiv del nostro movimento, richiama al fare. Ed è per questo che non possiamo accettare di avere una città con i conti a posto ma con i cittadini scontenti. E come vivere in una famiglia che non ha debiti ma ha una casa sporca che non può permettersi di imbiancare. Quale figlio sarebbe contento di avere i soldi in banca ma non avere i libri per studiare o qualcosa da comprare? Che cosa ne è stato del sindaco più votato d’Italia? Cosa ne è stato del sindaco che avrebbe avuto, finalmente, le mani libere? In quale delle sue aziende avrebbe ribadito la fiducia ad un consiglio di amministrazione (giunta) che prima si era dimesso in massa criticando e contestando il suo operato?”. “Chiudiamo – rimarca Catanzaro al Centro – con un passaggio per il presidente Marco Polimeni. Il ruolo da lui rivestito è stato ineccepibile. Forse anche troppo! Redarguire cittadini che si sono presentati per assistere al consiglio comunale come se fossero scolaretti da ammonire ci è sembrato eccessivo. Noi per primi prendiamo le distanze da un certo modo di fare contestazione, tuttavia non possiamo non rilevare che la gente è stanca. Stanca dei teatrini della politica a cui è stata costretta ad assistere negli ultimi mesi. Stanca della gogna mediatica a cui la nostra città, suo malgrado, è stata sottoposta negli ultimi tempi. Siamo convinti che un po’ di pazienza non avrebbe guastato anzi avrebbe agevolato un clima che si presentava sin dall’inizio teso.

Lo fa criticando aspramente i contenuti del dibattito in aula e lanciando l’iniziativa di un pubblico dibattito, aperto ai cittadini e a tutte le forze politiche, da svolgersi nelle prossime settimane. “Catanzaro al Centro – spiega una nota del movimento – ha partecipato alla recente seduta del consiglio comunale che riconosciamo essere la massima espressione democratica nella vita politica cittadina. Abbiamo assistito allo stesso quali ospiti, senza mai interrompere né protestando, anche in occasione di alcuni interventi che abbiamo ritenuto essere strumentali, fuorvianti ed autocelebrativi. Ciò detto, riconosciamo al sindaco Sergio Abramo i meriti, dallo stesso ribaditi nel suo intervento, per aver amministrato le casse del Comune senza che lo stesso viaggiasse, al contrario della maggioranza degli enti locali, calabresi e non solo, verso il dissesto finanziario. Ma questo signor sindaco non può bastare! Deve pur esserci una via di mezzo tra un Comune in dissesto e un Comune virtuoso se quest’ultimo, per essere tale, tralascia il benessere dei suoi cittadini e i servizi minimi richiesti da una città capoluogo di Regione”. “La nostra città, signor sindaco, muore – sottolinea in comunicato. – Con le casse piene… ma muore. Senza debiti… ma muore! E lei non può non essersene accorto. Il movimento Catanzaro al Centro nasce dalla condivisione di problematiche che sono sotto gli occhi di tutti: la città è sporca. E a poco serve dire che abbiano il record della raccolta differenziata. La città è disordinata, caotica. La città ha perso l’appeal che aveva un tempo, ha perso il suo lustro, le sue tradizioni. La città viene abbandonata dai giovani senza riuscire ad essere attrattiva neppure per gli anziani. Vede signor sindaco, sono queste le cose noi le contestiamo”. “Il nostro intervento – prosegue la nota – non ha neppure sfiorato la vicenda gettonopoli certi come siamo, al netto di qualche specifico episodio, che si tratti di un intervento, seppur legittimo da parte della magistratura, sicuramente più di ordine morale che giudiziario. Il nostro intervento, come il leit motiv del nostro movimento, richiama al fare. Ed è per questo che non possiamo accettare di avere una città con i conti a posto ma con i cittadini scontenti. E come vivere in una famiglia che non ha debiti ma ha una casa sporca che non può permettersi di imbiancare. Quale figlio sarebbe contento di avere i soldi in banca ma non avere i libri per studiare o qualcosa da comprare? Che cosa ne è stato del sindaco più votato d’Italia? Cosa ne è stato del sindaco che avrebbe avuto, finalmente, le mani libere? In quale delle sue aziende avrebbe ribadito la fiducia ad un consiglio di amministrazione (giunta) che prima si era dimesso in massa criticando e contestando il suo operato?”. “Chiudiamo – rimarca Catanzaro al Centro – con un passaggio per il presidente Marco Polimeni. Il ruolo da lui rivestito è stato ineccepibile. Forse anche troppo! Redarguire cittadini che si sono presentati per assistere al consiglio comunale come se fossero scolaretti da ammonire ci è sembrato eccessivo. Noi per primi prendiamo le distanze da un certo modo di fare contestazione, tuttavia non possiamo non rilevare che la gente è stanca. Stanca dei teatrini della politica a cui è stata costretta ad assistere negli ultimi mesi. Stanca della gogna mediatica a cui la nostra città, suo malgrado, è stata sottoposta negli ultimi tempi. Siamo convinti che un po’ di pazienza non avrebbe guastato anzi avrebbe agevolato un clima che si presentava sin dall’inizio teso.

Catanzaro al Centro resterà vigile sull’operato dell’amministrazione comunale. Lo farà con il dovuto rispetto che si deve alle Istituzioni ma senza alcun timore reverenziale per le stesse. Nei prossimi giorni convocheremo un’assemblea: un pubblico dibattito aperto non solo agli aderenti al movimento ma a tutte le associazioni, imprenditori, professionisti e semplici cittadini che vorranno partecipare. Sarà aperto anche alla politica. Questa volta sarete voi nostri graditi ospiti e potrete ascoltare cosa la città avrà da dire”.

Redazione Calabria 7

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