Alle urne, ancora una volta, vince l’astensionismo. Si è infatti chiuso con un’affluenza del 49,64% il secondo turno delle elezioni Amministrative, facendo segnare un calo di 9 punti percentuali rispetto alla precedente tornata elettorale. E, in scia con quanto accaduto alle Politiche, è ancora il centrodestra a guadagnare la fetta più ampia di consensi, vincendo praticamente ovunque, tranne che a Vicenza. Caporetto per la campagna di Elly Schlein, interdetta alla campagna dal suo candidato vicentino.
I Comuni coinvolti
I Comuni coinvolti
Nei 41 Comuni chiamati al ballottaggio, e per il primo turno delle comunali in Sicilia e Sardegna, i seggi hanno chiuso alle 15, dando il via alle operazioni di spoglio. Ci sono anche sette capoluoghi, e 1.340.688 elettori, ad aver preso parte alla tornata per l’elezione diretta dei sindaci, dopo il primo turno del 14 e 15 maggio (Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona, Brindisi). 128, invece, i Comuni siciliani, al primo turno, per i quali il ballottaggio è in programma per domenica 11 e lunedì 12 giugno. Calendario analogo in Sardegna, dove i Comuni coinvolti sono 38.
I verdetti delle urne
A Catania, con il 66,6% delle preferenze, le prime proiezioni consegnano la vittoria nelle mani del candidato del centrodestra, Enrico Tarantino. Intorno al 30% dei voti finiranno invece nelle tasche del centrosinistra, e del suo candidato, Maurizio Caserta. A Ragusa tengono forte le cinque liste civiche del sindaco uscente, Giuseppe Cassi, avanti con le proiezioni che lo danno tra il 59% e il 64% delle preferenze. Dietro di lui il candidato del centrosinistra, Riccardo Schinnà, tra il 18% e il 22%. A Trapani i sondaggi danno in vantaggio Maurizio Miceli, sempre centrodestra, con una forbice tra il 42% ed il 46%. Per il centrosinistra e il suo candidato, Giacomo Tranchida, l’aspettativa va tra il 38% ed il 42%. La musica non cambia molto a Siracusa, dove le distanze si accorciano ma il centrodestra resta avanti con Ferdinando Messina, tra il 24% ed il 28%. Lo segue la candidata Renata Giunta (M5S) con percentuali tra il 23% e il 27%. Per quanto riguarda i ballottaggi, a Vicenza è invece il candidato di centrosinistra, Giacomo Possamai, col 50,5%, ad aver già vinto il ballottaggio contro il rivale di centrodestra, Francesco Rucco, fermato al 49,5%. A Brindisi il nuovo sindaco è Giuseppe Marchionna, con circa il 54% dei voti, battendo Roberto Fusco, candidato del Pd e M5S. Crolla anche un fortino storico del centrosinistra. Ad Ancona, dopo 30 anni, la poltrona di primo cittadino passa al centrodestra e a Daniele Silvetti, che ha battuto Ida Simonelli 51,73% a 48,27%. A Siena vince per la prima volta una donna, Nicoletta Fabio, del centrodestra, con il 52,16%. Sconfitta Anna Ferretti, ferma al 47,84%. Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, il centrodestra ha eletto quattro sindaci, strappando Latina e confermando la guida di Sondrio, Treviso, e Imperia, al primo turno. Mentre il centrosinistra ha vinto in due capoluoghi, Brescia e Teramo, dove già governava.
La batosta di Elly Schlein
Risultato che dire deludente sarebbe un eufemismo per il Pd di Elly Schlein ai ballottaggi. Una sola vittoria su sette comuni capoluogo al voto, a Vicenza con Vincenzo Possamai, il giovane candidato sindaco che si è distinto, rispetto al Pd nazionale, chiedendo che nessun big partecipasse alla campagna elettorale. Dem vanno verso la sconfitta anche ad Ancona, unico capoluogo di regione in corsa e mai governata prima dal centrodestra. Perse, come se non bastasse, roccaforti rosse come Pisa, Siena e Massa. Altra esperienza negativa è quella di Brindisi dove i dem sostenevano Roberto Fusco dei 5 Stelle, senza però essere riusciti organizzare un’iniziativa elettorale comune con Schlein e Giuseppe Conte.