“Un dato consolidato in tutte le altre realtà italiane non deve assolutamente essere sovvertito alla vigilia di un’elezione importante, diventando così un’anomalia tutta catanzarese. Mi riferisco al fondamentale tema del metodo di designazione dei presidenti di seggio e degli scrutatori, che devono continuare a essere sorteggiati e non nominati. La scelta diretta alimenta infatti un circolo vizioso di clientela, considerato come ci siano tante persone che non avendo le risorse per tirare avanti con tranquillità cercano di aiutarsi in ogni modo lecito. E ci mancherebbe, se poche centinaia di euro, seppur guadagnate una tantum, possono costituire una bella boccata d’ossigeno”. Lo afferma in una nota stampa il Segretario cittadino del Pd, Fabio Celia.
“Alterazione del sistema democratico”
“Alterazione del sistema democratico”
“È tuttavia inaccettabile – aggiunge – che ciò avvenga nel caso in cui la contropartita chiesta per la raccomandazione da parte del politico di turno per circa un paio di giorni di lavoro sia l’attribuzione di una preferenza in maniera del tutto acritica e come ovvio senza un reale convincimento sulle qualità del votato. Un candidato che agli occhi di un elettore di questo tipo ha l’unico merito di avergli appunto fornito un’occasione di piccolo guadagno. Ma un andazzo del genere costituisce un’alterazione del sistema democratico, che non concepisce certo l’attribuzione del consenso in base al favore ricevuto. Soprattutto se di natura economica e sotto elezioni”.
“Giusta selezione fra i disoccupati”
“Altra cosa – si legge ancora nella nota del Segretario cittadino del Pd – è la giusta proposta, a prescindere da chi la formuli, della selezione primaria fra disoccupati e iscritti al centro territoriale per l’Impiego, ai sensi di legge, o tra gli studenti che non svolgano alcuna attività lavorativa retribuita a condizione del loro regolare inserimento nel vigente Albo comunale. E non dimenticherei pure il proposito, altrettanto sensato e condivisibile del precedente, di chiedere che chiunque presieda, o sia componente di un qualunque seggio, debba essere ben preparato sulle delicate mansioni da espletare. E lo affermo dal momento che – conclude Fabio Celia –, per principio sempre e comunque ma in particolare in un’eventuale elezione sul filo del rasoio, le decisioni sulle schede “contestate” rispetto alla validità o viceversa la dubbia espressione del consenso può avere un peso notevole.