Alice Scagni, la donna uccisa ieri sera nel quartiere residenziale di Quinto (Ge) dal fratello Alberto, è stata colpita da almeno 17 coltellate. È quanto emerso dalla prima ricognizione fatta sul corpo dal medico legale Sara Lo Pinto che nei prossimi giorni effettuerà l’autopsia. La donna era sposata e aveva una figlia di un anno e quattro mesi. Il fratello della giovane, Alberto – a quanto si apprende -, era seguito a causa di alcuni problemi psichici. Il delitto sarebbe avvenuto dopo una lite, l’ennesima tra i due. Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori della Squadra mobile locale, coordinati dalla procura, Alberto Scagni avrebbe colpito dopo l’ennesima richiesta di soldi alla sorella.
Mania persecutoria
Mania persecutoria
L’uomo, 42 anni, era disoccupato. I rapporti con Alice erano tesi da tempo. Scagni, in base ai suoi post sui social, stava covando da settimane rancore ma anche una forma di mania persecutoria. Era convinto che qualcuno lo spiasse, tanto che aveva anche fatto bonificare il suo appartamento a Sampierdarena da eventuali microspie. Un paio di giorni fa aveva pubblicato una sua foto con alle spalle una mazza da baseball e un coltello. A soccorrere per primo la donna, e a mettere la Polizia immediatamente sulle tracce del fratello, è stato il marito della povera 34enne. Per Alice, però, era già troppo tardi. La giovane è morta subito, le diverse coltellate l’hanno raggiunta in più parti del corpo.