di Sergio Pelaia – La giunta regionale ha istituito il “Fondo Exit Strategy Fuif”, uno strumento finanziario di equity investment “finalizzato a sostenere le strategie di sviluppo e di investimento di imprese a capitale misto pubblico e privato”. Si tratta del fondo da cui verranno attinte le risorse che serviranno, attraverso Fincalabra, all’acquisto delle quote di Sacal attualmente in mano ai privati. La proposta di legge che consentirà alla società in house della Regione di mettere in atto l’operazione è all’ordine del giorno del consiglio regionale di domani (LEGGI QUI).
Gli obiettivi del Fondo
Gli obiettivi del Fondo
Il fondo in questione, si legge nella delibera approvata dalla giunta Occhiuto nei giorni scorsi, serve a sostenere le società miste “che operano nei settori strategici della Regione Calabria ed a tecnologie chiave per il suo sviluppo, da attuarsi attraverso operazioni di private equity, con cui fornire ‘capitali pazienti’ per accompagnare la crescita dimensionale e lo sviluppo tecnologico, e per favorire la ripresa di aziende strategiche durante le fasi di stress finanziario, dotandole inoltre di una governance stabile”. Nel settore finanziario “capitali pazienti” vengono definiti quelli impiegati con criteri “etici” che contemperano le esigenze di carattere speculativo con lo sviluppo economico sociale nel lungo periodo.
26 milioni di “capitale paziente”
Il provvedimento, proposto all’esecutivo dall’assessore allo Sviluppo Economico e attrattori culturali Rosario Varì, prevede un accordo con Fincalabra che ha una dotazione finanziaria di 26,19 milioni di euro. Si tratta della somma risultante dall’importo complessivo dei fondi restituiti dalle imprese beneficiarie al Fondo unico regionale di ingegneria finanziaria (Fuif) finanziato con il Fesr 2007-2013. Ora verrà utilizzata come exit strategy dal Fuif e per mettere in atto con urgenza “misure specifiche a sostegno alle imprese operanti nei settori strategici per la Regione che hanno subito rilevanti effetti negativi, dal punto di vista economico e finanziario, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Come, appunto, la Sacal, che gestisce i tre aeroporti calabresi.