Lotta alla ‘ndrangheta ignorata dai partiti, dossier di Wikimafia: “Sparita da quasi tutti i programmi”

L'impegno antimafia nei programmi dei partiti: per la Lega la priorità è la mafia... nigeriana. Male il centrodestra, bene il Pd ma silenzio di Letta su attacchi a Gratteri

“Finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non riusciremo mai a battere la mafia”. Si apre così il dossier pubblicato dall’associazione Wikimafia che analizza l’impegno antimafia dei partiti in questa campagna elettorale. Il titolo dice già tutto: “La mafia ignorata” e per mafia si intendono tutte le organizzazioni criminali presenti sul territorio italiano: da Cosa Nostra fino alla Camorra passando dalla più potente, pericolosa e pervasiva, ovvero la ‘ndrangheta. Un tema sparito dalla famigerata “Agenda Draghi” e snobbato dalla maggior parte dei partiti. La lotta alla mafia è marginale nei vari programmi passati al setaccio nella dettagliata ricerca dello speciale elezioni redatto dagli “Antimafia Papers”. Nel documento di 35 pagine si fa il punto sullo spazio dedicato dai partiti in campo, sulle proposte per colpire la dimensione sovranazionale delle mafie, su quelle mirate alla tutela e al potenziamento della legislazione antimafia vigente, sulle candidature di “esperti antimafia” e sull’attenzione dei leader durante la campagna elettorale. A ognuno di questi parametri l’associazione ha assegnato un punteggio: il voto ponderato, poi, si traduce nella valutazione che Wikimafia dà alla condotta antimafia dei vari partiti. “Nella stragrande maggioranza dei casi – sottolinea il direttore Farina – la mafia è ignorata, tanto che, ad eccezione della Lega, che ottiene un 3, da Fratelli d’Italia fino ad Azione-Italia Viva non abbiamo potuto far altro che dare un ‘non classificato’. Gli unici partiti promossi sono Unione Popolare (voto: 9), Movimento 5 Stelle (voto: 8/9), Verdi-Sinistra (voto: 8,5) e Partito Democratico (voto: 6,5)”.

FdI e il contrasto alla mafia: “Molto generico e inadeguato”

FdI e il contrasto alla mafia: “Molto generico e inadeguato”

Largamente deficitario viene definito l’impegno antimafia nel programma del centrodestra dove “tre partiti su quattro della coalizione non hanno presentato proposte specifiche”. Fratelli d’Italia, dato come primo partito secondo gli ultimi sondaggi, cita la parola mafia una sola volta nel suo programma da 40 pagine e l’impegno antimafia del partito della Meloni viene definito “molto generico e non adeguatamente dettagliato”. A livello di punteggio, l’associazione spiega di aver valutato Fdi con un 3. Un giudizio impietoso ma che viene fuori dall’analisi di un programma che non dedica al tema neanche un capitolo. Nel programma si propone “l’innalzamento del limite all’uso del denaro contante (a pagina 8)” sottovalutando “il rischio riciclaggio legato proprio all’eccessiva circolazione di denaro contante, un dato oramai assodato sia in ricerche accademiche di rilievo, sia dalle istituzioni italiane ed europee incaricate della vigilanza finanziaria”. Il rapporto di Wikimafia segnala poi “con una certa preoccupazione le posizioni espresse a più riprese dall’ex-magistrato Carlo Nordio, candidato con Fratelli d’Italia in Veneto e accreditato come possibile futuro ministro della Giustizia”. Di recente, Nordio ha aperto tra le altre cose cose “all’abolizione delle intercettazioni per investire quei soldi nelle assunzioni di segretari e cancellieri per accelerare il corso dei processi”.

Per la Lega la priorità è la lotta alla mafia… nigeriana

Al contrario di Fratelli d’Italia, la Lega dedica all’antimafia un intero capitolo ma non si parla di Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra ma di mafia nigeriana. “Le proposte contenute all’interno – si legge nel report dell’associazione – sono nel complesso abbastanza generiche e, nei casi analizzati, addirittura deleterie per un’azione incisiva contro la mafia”. Il leader Matteo Salvini non pone il tema al centro della sua comunicazione in campagna elettorale”. Le proposte del Carroccio vengono addirittura bocciate come “deleterie” da Wikimafia che si sofferma, in particolare, sullo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa. Nel programma della Lega, infatti, si legge che “attualmente quando in un Comune la commissione prefettizia accerta che la collusione con una organizzazione criminale sia di un singolo consigliere e/o funzionario pubblico, quasi sempre viene sciolto il Comune. Proponiamo invece che la decadenza riguardi solo la singola persona collusa. Nel caso di funzionario colluso, allontanamento dello stesso e creazione di un fondo ad hoc per i commissari prefettizi volto all’assunzione di personale esterno e quindi certamente non colluso, che vada a sostituire il funzionario corrotto”. In verità, fa notare Wikimafia, il Testo unico degli enti locali richiede la sussistenza di “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori (…) ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali”.

Forza Italia e Noi Moderati non classificati

Sul tema è impalpabile la posizione di Forza Italia e quella dell’altro partito centrista della coalizione, Noi Moderati. I berlusconiani indicano nel loro programma solo a pagina 10 un generico impegno contro ‘tutte le mafie’ e per l’associazione “non è quindi possibile valutare proposte concrete in merito”. Non classificato è pure il giudizio assegnato al piccolo partito di Noi Moderati, cartello elettorale che riunisce Noi con l’Italia, Italia al Centro e Coraggio Italia. I partiti di Lupi, Toti e Brugnaro “non contemplano la lotta alla mafia nelle 22 pagine del proprio programma”. Il giudizio finale è uguale a quello di Forza Italia: non classificato.

Il Pd e quel silenzio di Letta sugli attacchi a Gratteri

Almeno a parole va meglio nel centrosinistra. Il Partito democratico, ad esempio, “si occupa in maniera trasversale della lotta alla mafia, indicandola in più punti del suo programma di 38 pagine”. C’è un ma: Enrico Letta non pone il tema come prioritario nella sua agenda politica nonostante il suo partito abbia elaborato una serie di “proposte puntuali, che richiamano anche l’importanza di una strategia europea e internazionale per contrastare riciclaggio e traffici criminali”.  Come la Lega, anche il Pd “propone una riforma della legge sullo scioglimento dei Comuni per mafia, ma non ne specifica i contenuti, se non facendo riferimento a ‘specifiche azioni di prevenzione, per eliminare le cause delle infiltrazioni”. Nel programma dei dem si citano la libertà di stampa e la volontà di approvare una legge contro le querele temerarie e s’inserisce tra le riforme antimafia anche “la legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per uso personale e l’effettiva disponibilità della cannabis terapeutica per i pazienti che ne hanno bisogno”. Wikimafia si sofferma poi su un tema di strettissima attualità sottolineando come Letta non abbia commentato “i gravi attacchi di una parte dei candidati del suo partito in Calabria contro il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri” e non è intervenuto neanche “sull’affossamento della riforma dell’ergastolo ostativo, la cui mancata approvazione rischia di far uscire dal carcere decine di boss mai pentiti responsabili delle Stragi del ’92 e del ’93”.

Renzi, Calenda e gli altri

Quanto al resto del centrosinistra, Wikimafia promuove Verdi/Sinistra e boccia +Europa e Di Maio. In particolare il programma del partito della Bonino in tema di contrasto alla mafie si muove lungo “il solco tracciato dalle riforme Cartabia e nella stragrande maggioranza dei casi coincidono con quelle del centrodestra”. Nessun riferimento alla lotta alla mafia anche nelle 35 pagine del programma di Impegno civico di Luigi Di Maio. “Gravemente insufficiente” è invece il giudizio che viene dato a Renzi e a Calenda. L’alleanza Azione-Italia Viva nel proprio programma si sofferma sulla proposta di modifica dello scioglimento dei Comuni infiltrati ma senza approfondire e senza dire come. Sostanzialmente in tema di giustizia anche qui stesse proposte del centrodestra e di +Europa con la Cartabia che sembra agire da stella polare.

Promossi De Magistris e Movimento Cinquestelle

Il giudizio migliore nel tema specifico analizzato da Wikimafia va a Unione popolare, la lista guidata da Luigi De Magistris che prende addirittura un 9. Nel programma l’ex sindaco di Napoli inserisce un intero capitolo al contrasto alle mafie e si trova spazio per parlare di “contrasto a racket e usura”, “rapporto tra mafia, politica e massoneria” nonché  “legalizzazione della cannabis”  e “potenziamento dell’agenzia dei beni confiscati”. Promosso anche il Movimento Cinquestelle che dedica un vasto paragrafo ai temi della lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e alle narcomafie. “All’interno – si legge nel dossier – troviamo sia riferimenti alla tutela del 41bis e alla riforma dell’ergastolo ostativo, sia il superamento della riforma Cartabia, duramente criticata dai magistrati impegnati nella lotta alla mafia. Vi è anche un riferimento alla necessità di tutelare ambiente e un paesaggio dalla criminalità ambientale (con l’uso dei termini “agromafie” ed “ecomafie”), nonché la legalizzazione della cannabis. Come nel caso del Partito Democratico, non vi sono proposte relative alla gestione dei beni confiscati. Mancano inoltre proposte che vadano a colpire la dimensione europea e sovranazionale delle mafie”. (mi.fa.)

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