“Finora non ho avuto l’ingrato compito di comunicare esiti di tamponi positivi, ma solo negativi, e mi riempie di gioia sentire dall’altra parte del telefono gli operatori sanitari piangere per la serenità ritrovata“.
A dirlo all’AdnKronos è Roberto Pellegrino, Dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa Prevenzione e Protezione Ambientale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. “In questa pandemia – racconta il dottor Pellegrino all’AdnKronos -, dove non c’è niente di umano, dove tutto sembra disumano, dal comportamento del virus alla malattia e al modo in cui si muore, abbiamo voluto dare, col mio direttore, dottor Marrocco, questa impostazione: facciamo fare i tamponi all’Ao e poi io, al mattino, faccio prendere il numero di cellulare dei colleghi medici, degli infermieri, degli operatori socio-sanitari. Poi, in serata, intorno alle 22, anche alle 23, li chiamo personalmente, ed è un compito che, mi creda, finora mi ha riempito di gioia e di emozione avendo dovuto comunicare solo buone notizie”.
A dirlo all’AdnKronos è Roberto Pellegrino, Dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa Prevenzione e Protezione Ambientale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. “In questa pandemia – racconta il dottor Pellegrino all’AdnKronos -, dove non c’è niente di umano, dove tutto sembra disumano, dal comportamento del virus alla malattia e al modo in cui si muore, abbiamo voluto dare, col mio direttore, dottor Marrocco, questa impostazione: facciamo fare i tamponi all’Ao e poi io, al mattino, faccio prendere il numero di cellulare dei colleghi medici, degli infermieri, degli operatori socio-sanitari. Poi, in serata, intorno alle 22, anche alle 23, li chiamo personalmente, ed è un compito che, mi creda, finora mi ha riempito di gioia e di emozione avendo dovuto comunicare solo buone notizie”.