Panico al Mc Donald’s dopo Cosenza-Catanzaro, il super testimone: “Picchiato da ultrà giallorossi”

Dalle carte dell'inchiesta spunta la testimonianza di un tifoso del Cosenza che si era recato dopo la partita al fast food insieme alla moglie e ai due figli piccoli

Le tensioni con la Polizia nel parcheggio dello stadio “San Vito-Marulla”, i tafferugli dopo il triplice fischio finale con le forze dell’ordine, l’agguato dei tifosi cosentini nei pressi dello svincolo autostradale di Rende-Cosenza Nord, la loro fuga, l’inseguimento di un gruppo di ultras giallorossi e il panico al Mc Donald’s. Sono cinque momenti salienti che hanno sconvolto il derby di Calabria tra il Cosenza e il Catanzaro. Dall’ordinanza firmata dal gip Sara Mazzotta spunta un testimone oculare che racconta cosa è effettivamente avvenuto davanti al fast food di Rende poco dopo le 20 di domenica scorsa, all’ora di cena e in un momento in cui il locale era particolarmente affollato.

Il panico al Mc Donald’s

Secondo le ricostruzioni della Polizia la carovana composta da pullman, auto e minivan a bordo dei quali viaggiavano gli oltre mille tifosi del Catanzaro che avevano assistito al derby nel settore ospite dello stadio “San Vito-Marulla” si è all’improvviso fermato all’altezza della rotatoria posta nelle immediate vicinanze dello svincolo autostradale A2 Rende-Cosenza Nord, davanti al centro commerciale Marconi e al Mc Donald’s di Quattromiglia. Il motivo? La presenza di tifosi del Cosenza nello spiazzale del noto fast food. Dalle immagini acquisite sia da fonti aperte che dagli impianti di videosorveglianza gli inquirenti sono riusciti a ricostruire cosa accaduto in questa zona di Rende. “Pare più che verosimile – si legge nell’informativa della Polizia – la circostanza in forza della quale una decina di tifosi cosentini confusisi tra i clienti del Mc Donald’s nella zona destinata ai tavoli all’aperto abbiano potuto lanciare all’indirizzo della rotatoria, ove sul lato opposto stava stazionando il corteo scortato, due fumogeni di colore rosso e alcuni petardi (…)”. Violenta la reazione di almeno una trentina di ultrà giallorossi che iniziavano a correre verso il Mc Donald’s inseguendo i “tifosi” cosentini intorno sia al centro commerciale Marconi che nei pressi del Mc Donad’s. Una caccia all’uomo che ha scatenato il panico tra gli astanti del fast food “estranei a quelle dinamiche”.  

“Aggredito dagli ultrà del Catanzaro”

Tra gli avventori anche un tifoso del Cosenza che il giorno dopo l’accaduto si è recato in Questura per rendere dichiarazioni spontanee e denunciare i fatti. Lui stesso è rimasto ferito dopo essere stato aggredito a colpi di bastone riportando lesioni al cuoio capelluto e un trauma contusivo all’avanbraccio tanto da essere trasportato in ospedale dal un’unità del 118. Per lui prognosi di sette giorni e tanta paura. Era entrato all’interno del Mc Donald’s lasciando la moglie e i due figli piccoli in auto. Udite le urla dei ragazzi presenti nel locale usciva dal fast food e appena fuori veniva aggredito da tifosi catanzaresi che in quel momento transitavano nello spiazzale a piedi e con bastoni. “Dopo aver visto l’incontro di calcio in questione – racconta alla Polizia – unitamente a mia moglie ed ai miei figli, rispettivamente di 6 e 5 anni, mi sono recato, prima di rientrare a casa, presso l’attività commerciale denominata Mc Donald’s di Quattromiglia per comprare i panini ai figli. Verso le 20.05, dopo aver pagato i panini, uscivo dall’attività commerciale e qui, davanti all’uscio della porta, venivo aggredito da un gruppo di persone senza alcun motivo. Posso dedurre che il gruppo di persone facessero parte degli ultrà del Catanzaro calcio, in quanto indossavano tutti delle felpe nere ed avevano il volto travisato e brandivano tra le mani grossi tubi di ferro. Dopo essere stato aggredito, riuscivo prontamente a rientrare nell’esercizio commerciale dove mi venivano prestate le prime cure del caso. Nel frattempo il gruppo dei tifosi veniva disperso dalla polizia”.

Caccia ai presunti autori dell’aggressione

A riscontro di quanto raccontato i tre punti di sutura alla testa e le registrazioni immortalate dall’impianto di videosorveglianza del fast food. Per la cronaca, i presunti autori dell’aggressione non sono stati ancora identificati e il loro volto resta ancora sconosciuto agli inquirenti. Le indagini proseguono. Non è escluso che l’incrocio dei vari filmati a disposizione della Digos di Cosenza possa portare già nelle prossime ore all’identificazione del gruppo di scalmanati che ha scatenato il caos all’esterno del noto fast food di Quattromiglia di Rende.

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