Le deputate del M5S Elisabetta Barbuto ed Elisa Scutellà hanno depositato un’ interpellanza per chiedere al Governo “di esplicitare meglio i lavori che sono ricompresi nel piano per il Sud, presentato nei giorni scorsi a Gioia Tauro dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Ministro per il Sud e dal Ministro dell’Istruzione, per quanto riguarda la zona jonica della Calabria.
In particolare, nell’evidenziare “le differenti situazioni esistenti sul territorio bruzio tra i due versanti jonico e tirrenico, a tutto discapito del primo”, le parlamentari chiedono al Governo quali “siano in concreto le opere previste per promuovere una sostanziale parità infrastrutturale tra i due versanti calabresi e porre l’intera regione, non solo una parte della stessa, nelle condizioni di poter aspirare, nell’ottica del piano per il Sud, al raggiungimento della inclusione e della connessione con il resto della nazione e al rilancio e allo sviluppo dell’economia”. Le due deputate aggiungono “che da decenni ormai la previsione, la progettazione e, quindi, la realizzazione di nuove opere infrastrutturali nella zona jonica calabrese, sembrano singolarmente riguardare, siano esse strade o ferrovia, non già un servizio in favore della stessa zona, ma quasi sempre un canale per far fluire il traffico sul versante tirrenico. Il che potrebbe – dicono – anche non dispiacere se l’ottica in cui vengono pensate sia quella di mettere in collegamento le due zone senza però dimenticare il territorio jonico verificandosi, in caso contrario, la ovvia e prevedibile conseguenza che a sud di Sibari, ed in particolare nella zona del Crotonese, continuerà a scontarsi un perenne isolamento anche economico. La due deputate, in particolare, pur evidenziando la loro soddisfazione per i traguardi raggiunti in questi ultimi due anni e che vedranno sia la prossima partenza dei lavori sul terzo megalotto Roseto /Sibari sia l’avvio della progettazione del percorso alternativo Crotone/Simeri dichiarano apertamente che si tratta solo di un inizio perché tale risultato, pur apprezzabile, deve costituire solo un punto di partenza per ridare pari dignità a tutta la zona jonica da Roseto Capo Spulico fino a Reggio Calabria. Non è concepibile, infatti, che la SS 106 sia costituita da una accozzaglia di tratti di strada di diversa tipologia e di caratteristiche differenti”.
In particolare, nell’evidenziare “le differenti situazioni esistenti sul territorio bruzio tra i due versanti jonico e tirrenico, a tutto discapito del primo”, le parlamentari chiedono al Governo quali “siano in concreto le opere previste per promuovere una sostanziale parità infrastrutturale tra i due versanti calabresi e porre l’intera regione, non solo una parte della stessa, nelle condizioni di poter aspirare, nell’ottica del piano per il Sud, al raggiungimento della inclusione e della connessione con il resto della nazione e al rilancio e allo sviluppo dell’economia”. Le due deputate aggiungono “che da decenni ormai la previsione, la progettazione e, quindi, la realizzazione di nuove opere infrastrutturali nella zona jonica calabrese, sembrano singolarmente riguardare, siano esse strade o ferrovia, non già un servizio in favore della stessa zona, ma quasi sempre un canale per far fluire il traffico sul versante tirrenico. Il che potrebbe – dicono – anche non dispiacere se l’ottica in cui vengono pensate sia quella di mettere in collegamento le due zone senza però dimenticare il territorio jonico verificandosi, in caso contrario, la ovvia e prevedibile conseguenza che a sud di Sibari, ed in particolare nella zona del Crotonese, continuerà a scontarsi un perenne isolamento anche economico. La due deputate, in particolare, pur evidenziando la loro soddisfazione per i traguardi raggiunti in questi ultimi due anni e che vedranno sia la prossima partenza dei lavori sul terzo megalotto Roseto /Sibari sia l’avvio della progettazione del percorso alternativo Crotone/Simeri dichiarano apertamente che si tratta solo di un inizio perché tale risultato, pur apprezzabile, deve costituire solo un punto di partenza per ridare pari dignità a tutta la zona jonica da Roseto Capo Spulico fino a Reggio Calabria. Non è concepibile, infatti, che la SS 106 sia costituita da una accozzaglia di tratti di strada di diversa tipologia e di caratteristiche differenti”.
Redazione Calabria 7