L’ultimo decreto Covid, che ha introdotto l’obbligo di vaccino per gli over 50, prevede dal 20 gennaio l’obbligo di presentare il green pass base o il super green pass per l’accesso ai servizi alla persona e per i colloqui in carcere, e dal 1 febbraio l’obbligo di pass anche per l’ingresso negli uffici pubblici, in posta, in banca e nelle attività commerciali. Il governo ha 15 giorni di tempo (dall’entrata in vigore del decreto l’8 gennaio) per esentare con un Dpcm le attività necessarie “per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”. Il governo sta ancora lavorando al dpcm – la proposta sarà del ministero della Salute d’intesa con i ministri dell’economia e delle finanze, della giustizia, dello sviluppo economico e della pubblica amministrazione – e sempre secondo quanto si apprende questa volta non si dovrebbe procedere, come accaduto in passato, a individuare le attività attraverso i codici Ateco.
Il decreto in stesura
Il decreto in stesura
Super green pass quasi sempre obbligatorio in Italia, ma non ovunque. Alcune delle categorie che rientreranno nel Dpcm in stesura – legato all’ultimo decreto che ha introdotto la settimana scorsa l’obbligo vaccinale per gli over 50 – sono infatti realtà in cui non sarà richiesto il certificato verde ‘rafforzato’ (quello che possono esibire i vaccinati o guariti da Covid), ma per le quali basterà l’esito di un tampone negativo, dunque il passaporto vaccinale di base, per poter accedervi. Tra queste, negozi alimentari, tabacchi, supermercati – esclusi naturalmente i centri commerciali – le edicole. E ancora lo studio del medico, ma anche quello del veterinario, le caserme dove poter sporgere denuncia se si è vittime di un reato.