Maestrale-Imperium-Olimpo, falsa partenza: la Dda di Catanzaro chiede l’astensione di due giudici

Alla richiesta dell'Ufficio di Procura si sono associate le parti civili e anche il difensore dei boss Luigi e Pantaleone Mancuso
vibo valentia operazione “Talitha Kumi”

Si apre con una richiesta di astensione di due giudice su tre che compongono il collegio giudicante il filone ordinario del nuovo maxi processo alla ‘ndrangheta vibonese scaturito dalle inchieste “Maestrale-Imperium-Olimpo” che vede imputate 185 persone (LEGGI QUI). La Direzione distrettuale di Catanzaro, rappresentata dal procuratore facente funzione Vincenzo Capomolla e dai sostituti Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Irene Crea, ha annunciato di avere depositato già in Corte d’Appello una richiesta di astensione dalla celebrazione del dibattimento nei confronti della presidente Tiziana Macrì e del giudice a latere Giulia Conti per incompatibilità funzionale.

In particolare, il primo giudice ha esercitato nella fase di indagine, funzione di gip di tutti e tre i tronconi autorizzando attività intercettiva, sulla posizione di Costantino Gaudioso, stralciata da Rinascita Scott e riunita al presente procedimento che è il frutto di tre inchieste condensate in una unica dall’Ufficio di procura distrettuale; poi su quella di Francesco La Rosa. Incompatibilità da pregiudizio poi per Giulia Conti in ordine al giudizio espresso come componente del Collegio (insieme alla Macrì) nei confronti di Zuliani e Francesco Barbieri, imputati sia a Catanzaro che a Vibo, e il cui processo nei confronti del primo si è concluso con una assoluzione, mentre il secondo è presente nel procedimento “Maestrale”. Sulla richiesta di astensione, il Tribunale ha deciso di ritirarsi in camera di consiglio per sciogliere la decisione che avverrà nel corso della giornata. Ovviamente, la prima udienza è terminata qui.

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