di Fabio Celia* Il cane Pati, barbaramente ucciso a Catanzaro, è in fondo il cane di tutti noi, anche di chi non ce l’ha e mai ne ha avuto uno in casa, ma io che invece sono stato fortunato ad averli nella mia famiglia d’origine e mi riferisco soprattutto al maggiore dei miei fratelli Aldo, desideroso di continuare a godere di questo legame affettivo e della compagnia dei migliori amici a quattro zampe, so bene cosa significhi assistere impotente alla loro sofferenza.
In particolare se causata da uno, un paio o addirittura un gruppetto, di folli. Certo, allora. L’auspicio è che le Forze dell’ordine riescano a individuare il colpevole, o i responsabili, di questo tragico, efferato e insensato, delitto. Ma a me, nello specifico, dopo la ferma condanna di un gesto che non trova spiegazione, se non nelle molte forme di devianza e alienazione a cui può purtroppo andare incontro la mente dell’uomo, compete occuparsi di un altro aspetto. Non giuridico, non psichiatrico e neppure sociologico, bensì, oltreché connesso alla pietà umana, eminentemente politico, perché quella è la mia sfera di competenza.
L’importanza del Garante degli animali
E al riguardo non posso che sollecitare il Consiglio comunale, di cui faccio parte pure io, affinché acceleri la nomina del Garante degli Animali, che credo la maggioranza e la Giunta dovranno subito prendere in considerazione, in base a recenti intendimenti già orientati in questa direzione. Non si traccheggi più, quindi. E, al contrario, si proceda al più presto. Perché si sta parlando di un atto di civiltà rispetto a cui, io per primo, sarò impegnato con tutte le mie forze per agevolare il determinante passaggio in Aula con il varo dell’atto.
*Capogruppo del Pd nel Consiglio Comunale di Catanzaro