Nuovo Dpcm, il Psi catanzarese disapprova “non le scelte ma il metodo”

“Al netto delle esecrabili scene di violenza – poste in essere da parte di infiltrati molti dei quali noti alle forze dell’ordine – le proteste che da nord a sud pervadono le strade delle città italiane, cristallizzano l’immagine di un Paese fragile ed esasperato. Il precipitare degli eventi, direttamente proporzionale all’incremento della curva dei contagi, ha indotto il governo ad una repentina ‘stretta’, a tutti gli effetti equivalente ad un semi-lockdown”. È quanto scrivono in una nota il commissario cittadino Psi Federazione Catanzaro, Gregorio Buccolieri, e il segretario provinciale, Pierino Amato. “Ne è derivato un quasi unanime coro di disapprovazione – continuano – dovuto non tanto al merito della bontà delle scelte governative quanto al solito metodo. Ben tre Dpcm in dodici giorni, Parlamento ancora una volta esautorato (con buona pace dei fautori della cd democrazia diretta), territori disomogeni considerati in maniera omogenea, chiusura degli istituti scolastici a soli 30 giorni da una trionfalistica riapertura, costituiscono la cornice alle ultime disposizioni emanate dal Presidente del Consiglio”.

“Questa volta però, gli italiani non hanno apprezzato, non hanno voglia di cantare dai balconi nella speranza che andrà tutto bene – scrivono ancora Buccolieri e Amato – e soprattutto si sentono traditi, ingannati dalla politica degli annunci, degli slogan, delle continue esposizioni mediatiche. Continue conferenze stampa di esponenti della maggioranza, selfie senza mascherina di importanti leader di una sempre più asfittica ed inconcludente opposizione,  hanno, in realtà, distolto l’attenzione della gente dalla gravità della situazione, complice, è doveroso ammetterlo, una prosaica e diffusa riluttanza di una larga fetta di popolazione, ad accettare i pareri degli esperti specie se difformi dalle nostre aspettative”.

“Questa volta però, gli italiani non hanno apprezzato, non hanno voglia di cantare dai balconi nella speranza che andrà tutto bene – scrivono ancora Buccolieri e Amato – e soprattutto si sentono traditi, ingannati dalla politica degli annunci, degli slogan, delle continue esposizioni mediatiche. Continue conferenze stampa di esponenti della maggioranza, selfie senza mascherina di importanti leader di una sempre più asfittica ed inconcludente opposizione,  hanno, in realtà, distolto l’attenzione della gente dalla gravità della situazione, complice, è doveroso ammetterlo, una prosaica e diffusa riluttanza di una larga fetta di popolazione, ad accettare i pareri degli esperti specie se difformi dalle nostre aspettative”.

“Ma soprattutto – continuano – non si può negare la grande delusione della popolazione nel constatare che oltre sette mesi, e quasi tre mesi di chiusura totale,  non sono bastati al Governo per mettere a punto una strategia ragionata, volta a porre un argine alla già prevista seconda ondata ad esempio adoperandosi a tappare le falle della disastrata sanità meridionale oppure potenziando i servizi di trasporto pubblico locale. A fronte, invece, di una pioggia di bonus, nessun intervento di programmazione strutturale è stato posto in essere con la conseguenza che anche questa drammatica fase della pandemia peserà su categorie di lavoratori  già particolarmente provate quali, tra le altre, ospedalieri (ancora una volta a mani nudi a combattere per tutti), forze dell’ordine e ristoratori”.  

“Il Partito Socialista – concludono dal Psi – è, pertanto, vicino al personale degli ospedali del capoluogo impegnati in questa vera e propria guerra, ristoratori ed esercenti tutti  ed all’intero popolo delle partite Iva che, nel centro storico come a Lido e nel resto della città, attraverserà  settimane di inaudita ed evitabile sofferenza. Con l’auspicio che, bandita ogni forma di violenza, mediante un’incessante attività di mediazione alla quale lo stesso Psi a livello nazionale parteciperà, si possano imboccare strade certamente più percorribili per tutto il Paese, tenendo conto che nessun ristoro economico potrà mai risarcire i cittadini per il grave disagio psico-fisico dovuto all’emergenza sanitaria”.

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