Lucano, la persecuzione è contro l’idea di accoglienza che rappresento

"Viene escluso il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina perché così non sembra un'accanimento politico, ma la realtà non è questa"
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“I reati che mi sono stati contestati sono molto gravi ma la realtà non è così. Anche prima di questa sentenza non ho mai voluto creare degli alibi o contestare, ma mi sembra tutto così assurdo perché la storia vera non é così. La descrizione dei fatti che é stata fatta é totalmente difforme dalla realtà. Il mio livello di sofferenza è molto forte perché hanno stravolto la realtà”. Lo ha detto l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Viene escluso il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché così non sembra un’accanimento politico verso un’idea di accoglienza – ha osservato – c’è stata una persecuzione non verso di me come persona, ma dell’idea che rappresento”.

“Rifarei tutto”

“Rifarei tutto”

“Rifarei tutto – ha aggiunto Lucano – questo processo non ci doveva proprio essere. Io ho dato la mia vita per cercare di dare un contributo alla mia terra, per il disagio sociale. E tutto questo si è incrociato con l’accoglienza. Posso anche andare in carcere e pagare (anche se non ne ho la possibilità), ma non posso accettare il tentativo di denigrazione morale della mia immagine”. “Quello che più mi amareggia – ha spiegato ancora – é il tentativo di denigrazione e di delegittimazione morale, é come distruggere la mia anima. Io sono entrato dentro il sistema, che vuole annullare un’idea, un’idea che ho portato avanti e che riguarda non solo me ma tantissime persone. Io rivendico giustizia, con orgoglio” ha concluso Lucano.

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