Mago arrestato a Reggio, riti sessuali per “risolvere le negatività”

Con riti esoterici, talismani e anelli magici, al costo di 500 o 600 euro cadauno, prometteva di risolvere le “negatività” soprannaturali, il “malocchio” e l’invidia delle persone, ma per certe maledizioni era necessario un rito sessuale con cui, per il tramite dello “Spirito Santo”, avrebbe risolto i problemi delle sue clienti più fragili. Sono questi “riti sessuali” che sono valsi al mago Davide De Simone, quarantenne catanese con lo studio a Reggio Calabria e a Gioia Tauro, anche alcune accuse di violenza sessuale. L’uomo è stato arrestato oggi dai Carabinieri di Reggio Calabria, lui è destinatario di misura cautelare in carcere, la moglie, anche lei catanese, è finita ai domiciliari per la sola accusa in concorso col marito, di ricettazione.

Prometteva anche guarigioni

Prometteva anche guarigioni

Al mago invece la Procura di Palmi contesta omicidio colposo, morte come conseguenza di altro delitto, violenza sessuale, circonvenzione di persona incapace, detenzione abusiva di armi e truffa aggravata. In particolare secondo l’accusa nel suo studio esoterico di Gioia Tauro, il mago avrebbe approcciato sessualmente alcune delle sue clienti. In un caso il rito sessuale è consistito nello spingere la donna contro il muro, palpeggiandola e costringendola a praticargli un rapporto orale, ma nel mentre pensava al marito o al fidanzato il cui amore la malcapitata voleva riconquistare. Con un’altra cliente, invece, dopo il sesso orale l’uomo, sempre ripetendo alla donna che in quel momento lui incarnava lo Spirito Santo che con quella pratica le avrebbe dato una forza divina, l’avrebbe fatta sdraiare sul divano dello studio e avrebbe completato l’atto sessuale. In qualche caso il rito non si è potuto compiere per la ferma opposizione o per la titubanza della malcapitata di turno. Ben più drammatico il caso di un uomo infermo di mente in preda a forti dolori addominali e vomito, per il quale i sanitari dell’ospedale di Polistena avevano prescritto un immediato intervento chirurgico, che ha rifiutato l’intervento perché il mago, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, gli avrebbe instillato la convinzione che il suo stato dipendesse da energie soprannaturali e negative che solo lui avrebbe potuto guarire coi propri poteri. L’uomo è morto due giorni dopo avere rifiutato le cure dei medici.

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